Nonostante i segnali di stagnazione dalle due principali economie del SEE, gli ultimi dati Eurostat disponibili hanno mostrato che fino a dicembre 2019 il tasso di disoccupazione nell'UE (6,5%) ha continuato la sua discesa, iniziata all'inizio della serie (2000). Tassi marginalmente e stabilmente superiori a quello USA (4,2%) e del Giappone (2,4%). [Eurostat (febbraio 2020) Tassi di disoccupazione per paese, aggiornamento dicembre 2019]. Queste premesse erano vere quando è stato avviato il progetto (gennaio 2020), ma le indagini hanno subito sottolineato che globalmente 4 lavoratori su 5 sono stati colpiti dalla pandemia di Coronavirus nel primo trimestre del 2020 e che un'ampia riduzione dell'orario di lavoro potrebbe influenzare l'Europa nel trimestre successivo (7,8%).
UNA QUESTIONE TRANSNAZIONALE All'interno dell'Unione le differenze tra i tassi di occupazione internazionali e intra-nazionali sono estreme e, a volte, il divario è in aumento. Un segmento demografico in particolare, i giovani adulti di età compresa tra i 15 ei 29 anni, incarna il fenomeno “NEET”, con conseguenze estremamente preoccupanti, soprattutto per il tessuto socioeconomico di alcuni paesi del sud e dell'est Europa.
A tal fine, BUCOLICO mira ad affrontare un problema di natura strutturale, che probabilmente crescerà a causa del blocco globale dell'economia, ovvero la bassa partecipazione alla forza lavoro da parte di gruppi e aree marginali. A tal proposiito BUCOLICO proporrà interventi per lo sviluppo sociale e locale.
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